A Milano, per la vendita di telecamere di videosorveglianza c’è Sicura Domus, con il suo punto vendita in Via
Milano è la città italiana con il tasso di crimini più alto, seguita da Roma, Torino e Napoli. A dirlo è il Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia, realizzato dal Censis in collaborazione con la Federsicurezza, e presentato a Roma il 27 Giugno di quest’anno. Nonostante in Italia i reati siano in calo – nel 2017 sono stati denunciati complessivamente 2.232.552 reati, ossia il 10,2% in meno rispetto al 2016 – restano vivi i problemi di sicurezza nelle aree metropolitane, dove si consuma il 30% dei reati. La sola Milano, rappresenta il 9,5% del totale. In un clima del genere è naturale che i cittadini sentano il bisogno di sicurezza e protezione, e un buon sistema di telecamere per la videosorveglianza, può aiutare a sentirsi tali.
Telecamere di videosorveglianza, cosa sono e come funzionano
La vendita di telecamere per la videosorveglianza è aumentata notevolmente nel corso degli anni, sia a Milano e che in altre grandi metropoli italiane. Tali impianti giocano un ruolo importante sia nella prevenzione di furti, che nella gestione e controllo dei processi aziendali in genere. Le principali applicazioni per cui i sistemi di videosorveglianza vengono venduti, riguardano infatti la sorveglianza strategica di case, uffici, aziende, enti, parchi, terreni e locali. Un vasto ventaglio di usi, che rispecchia l’altrettanta vastissima disponibilità di modelli sul mercato.
Al giorno d’oggi esistono sistemi di sorveglianza analogici o sistemi di sorveglianza digitali, sistemi di sorveglianza su fibra ottica, sistemi di sorveglianza su cavo coassiale, e il sistemi più noto all’utente medio: il TVCC ,TeleVisione a Circuito Chiuso, oppure CCTV, Closed Circuit TeleVision. Il sistema di videosorveglianza TVCC è forse tra quelli più venduti, ed è di certo il più utilizzato dalle attività commerciali ed enti “privati”, tra cui le banche. Questo è costituito da un insieme di telecamere di sorveglianza che trasmettono il segnale audio/video verso limitati set di monitor, da dove l’operatore è in grado di controllare in tempo reale più punti della struttura, visualizzando riprese singole o molteplici, effettuate in qualsivoglia condizione ambientale.
Presso un punto vendita specializzato infatti, è possibile scegliere tra i diversi prodotti a disposizione, quello più adatto alle proprie esigenze di sorveglianza, tra cui le telecamere di sorveglianza diurne e notturne, chiamate telecamere Night&Day, telecamere di sorveglianza equipaggiate di illuminatori ad infrarosso, le telecamere All-in-One, telecamere di sorveglianza miniaturizzate ed occultabili. E non finisce qui. Le telecamere di sorveglianza sono infatti dotate di svariati accessori che consentono molteplici applicazioni, si pensi alle telecamere a soffitto, piuttosto che a quelle staffate a parete o a palo.
Tra tale e tanta disponibilità di prodotti è facile perdersi, effettuando un acquisto sbagliato. Per questo è consigliabile, quando si decide di acquistare un impianto di telecamere di videosorveglianza, rivolgersi ad un punto vendita che possa garantire sia un vasto stock di prodotti, che la giusta assistenza.
Telecamere di videosorveglianza, attenzione alla violazione della privacy
Il tasto privacy è al giorno d’oggi un punto dolente, soprattutto quando si tratta di telecamere di videosorveglianza: e un buon punto vendita, soprattutto se sito in una grande metropoli come Milano, deve essere in grado di fornire anche dei chiarimenti al riguardo.
Il nostro sistema giuridico infatti manca di una vera e propria legislazione in materia. Le diverse dispute tra soggetti vengono infatti regolate tramite l’interpretazione di più norme, che diventano poi dei “casi esempio”, noti agli esperti del settore. Una di queste è sicuramente la sentenza del 30.10.2017. del Tribunale di Avellino che da un certo punto di vista può essere definita “storica”, in quanto delimita nettamente il concetto di privacy tra i vicini e le possibili libertà.
Stando a quanto deliberato dai giudici, le telecamere possono inquadrare e registrare tutto quanto accade «in uno spazio fisico direttamente e materialmente accessibile da parte di chiunque». Quindi, aree condominiali, parcheggi e vialetti in comune possono tranquillamente essere ripresi senza il bisogno del consenso di chi vi transita, in quanto si tratta di uno spazio pubblico.
Diverso discorso vale nel momento in cui le telecamere puntino direttamente su una porzione della casa del vicino, giardino incluso. Anche in questo caso però, sono i particolari a fare la differenza.
Stando a quanto dichiarato dalla Cassazione e dalla Corte Costituzionale, affinché si possa parlare di violazione della privacy vera e propria, occorre che il proprietario abbia reso “nota” la sua volontà di proteggerla, tramite l’installazione, per esempio, di una siepe alta.
In questo caso, è bene spostare l’obiettivo della telecamera per la videosorveglianza, onde evitare d’incorrere in guai seri con la legge.
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