Sicura Domus installa impianti d’allarme e videosorveglianza a Rodano, in provincia di Milano, nel territorio della Martesana.
Tra gli impianti di sicurezza è più conosciuti e più acquistati, gli impianti di allarme si compongono principalmente di 4 dispositivi: centralina, telecomandi e chiavi, sensori e dispositivi sonori.
La centralina registra e trasforma i dati raccolti dai sensori li invia ai dispositivi sonori che danno l’allarme vero e proprio.
Sono utili sia per abitazioni singole sia per appartamenti, così come per uffici e attività commerciali o industriali. Per ogni edificio, in base alla sua posizione e composizione degli spazi, i tecnici inviati dall’azienda specializzata in impianti di sicurezza, saranno in grado di consigliare la soluzione più idonea.
Un impianto d’allarme cui è stato aggiunto un impianto di videosorveglianza di ultima generazione, è sicuramente un sistema di sicurezza completo in grado di far sentire sicuri gli abitanti e i frequentatori dell’edificio.
Esistono in commercio numerose soluzioni a prezzi accessibili per installare in autonomia il sistema di videosorveglianza, tuttavia queste telecamere non sono sempre il massimo dell’efficienza. Rivolgersi a dei professionisti della sicurezza è molto importante perchè, al termine dell’installazione, passeranno al collaudo, quindi alla fase di test della corretta funzionalità del sistema. Inoltre rilasceranno anche una certificazione di garanzia che sarà utile nel caso di guasto o malfunzionamento. Si consiglia inoltre di stipulare un contratto di manutenzione annuale dell’impianto, con cui ci si assicura il corretto funzionamento nel tempo di ciascuna della componenti dell’impianto di sicurezza.
Tornando ai sistemi d’allarme, ne esistono di vario tipo, dai più economici e veloci da installare, fino a quelli complessi, indicati per gli edifici ad alto livello di sicurezza, che si avvalgono, in genere, di impianti che si basano sul principio dell’effetto doppler. Si tratta di sistemi a microonda che presentano vulnerabilità non trascurabli alle interferenze e un alto costo relativo al consumo energetico, visto che funzionano con i fili.
L’impianto d’allarme più diffuso ad oggi è quello a sensori infrarossi, che funziona con la rilevazione dei cambiamenti di temperatura causati dalla presenza di un corpo nella stanza. I consumi di questa soluzione sono molto bassi e la rendono piuttosto economica, dunque alla portata di tutti e di facile installazione.
Gli impianti ad infrarossi e quelli che si basano sull’effetto doppler possono essere rinforzati da un sistema di sensori a doppia tecnologia, che sfrutta un’unica centralina ricevendo gli impulsi dai sensori di entrambi gli impianti. Si tratta di una soluzione particolarmente efficiente in quanto l’allarme sonoro scatta solo quando la centralina riceve entrambi gli implusi. Da da sè che si tratta di un impianto molto costoso.
L’ultima delle 4 tipologie principali d’allarme è quello a contatti magnetici. Si tratta di interruttori che vengono installati nei punti d’accesso dell’edificio. Ogni tentativo di accesso a quest’ultimo verrà raccolto e segnalato dai contatti magnetici.
Il sopralluogo è una fase determinante che deve sempre precedere la progettazione dell’impianto di sicurezza. In particolare la videosorveglianza richiede perizia e progettazione perfetta, partendo dalla scelta delle telecamere e del luogo dove installarle. Esse devono registrare con lo stesso livello di nitidezza le immagini sia di giorno sia di notte e in tutte quelle condizioni di scarsa illuminazione. E’infatti importante che le forze dell’ordine riescano a leggere in maniera chiara sia le targhe degli automezzi sia i volti dei malviventi per riuscire a rintracciarli.
Un impianto di sicurezza che si rispetti, inoltre, deve dare al proprietario la possibilità di monitorare attraverso le telecamere 24 ore su 24 qualsiasi movimento all’interno e all’esterno dell’edificio, per questo viene fornito il collegamento allo smartphone, al tablet e al PC. Lo stesso dicasi del sistema d’allarme, che invia il segnale direttamente sul device del proprietario oltre che alla stazione dei Carabinieri più vicina, se previsto dal servizio.
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